Chi sono

Sono Psicologa Clinica ad orientamento Gestaltico, iscritta all’albo degli psicologi della Lombardia. Il mio lavoro vive tra il tempo, i corpi e le storie delle persone. Mi occupo anche di formazione teatrale, medicina narrativa e stimolazione psicosensoriale. Nel mio lavoro quotidiano promuovo l’interazione tra consulenza psicologica, tecniche espressive e metodo narrativo per favorire la costruzione di significati inediti e facilitare processi di cambiamento.

"Se qualcosa ti ha forgiato merita di essere condiviso"

Cosa faccio

Esercito la libera professione presso l’Istituto Gestalt Brescia, realizzando consulenze psicologiche rivolte a adolescenti, adulti, coppie e gruppi.​

Seguo un approccio ad orientamento gestaltico e fenomenologico. Mi concentro sull’attivazione delle risorse della persona, nel qui ed ora, ponendo attenzione all’esperienza diretta. Il percorso terapeutico mette al centro la responsabilità dell’individuo, collocato in uno specifico tempo e spazio, dotato di intenzioni e motivazioni.

Affianco al colloquio psicologico tecniche meditative e psico-corporee, tra cui la consapevolezza del respiro e del linguaggio del corpo, l’esplorazione creativa e la ristrutturazione cognitiva. Instauro col paziente una relazione di supporto, comprensione e ascolto attivo per creare un dialogo autentico dove è possibile esplorare ciò che la persona sta sentendo e facendo. Riconosco l’importanza dell’integrazione di pensieri, emozioni e comportamenti, per un individuo dotato di completezza che può esprimere pienamente le sue potenzialità nel contatto con l’ambiente.

Parole Condivise

Con gli anziani sviluppo il progetto di medicina narrativa Parole Condivise. Gli anziani hanno molto da dire e spesso non trovano nessuno che abbia voglia di ascoltarli. Questo si traduce in dimenticanza di sé. Ascoltare qualcuno non significa cercare di smorzare il dolore e la solitudine ma tenere lo sguardo proprio lì, con presenza e adesione. ‘Non piangere, tirati su, non pensarci’. Invece quello che vorrebbero sentirsi chiedere è ‘Perché stai piangendo?’ Un pò come capita a tutti noi.

L’autobiografia permette all’individuo di parlare di sé e ricostruire con la memoria il significato della propria esperienza. Narrare ciò che è stato, guardare al presente, elaborare proiezioni sul futuro perché finché si è in vita si immagina un domani.

Un atto collettivo, che necessita di un ascoltatore. Un atto performativo che considera la voce come parte del corpo. 

Il percorso entra nelle Case di Riposo, ma anche nelle aziende come strumento di team building e ovunque ci sia un gruppo che voglia sviluppare le capacità di comunicare e ascoltare l’altro per una lettura multidimensionale della persona. Il tempo della comunicazione diventa tempo di cura.

Stimolazione sensoriale

Giochi di percezione.

Metodo narrativo

Narrazioni che non curano ma si prendono cura. Parole, scrittura, visual storytelling

Espressione corporea e mimico-gestuale

Lo spazio, il corpo, il ritmo.

Linguaggio sonoro-musicale

Respirazione, uso della voce, rilassamento.

Sono ideatrice di percorsi teatrali e culturali che rispondono a necessità sociali e creative. Mi piace lavorare in centri per necessità speciali, comunità riabilitative, centri socio-educativi, psico-sociali, per donne e minori in difficoltà.

Negli anni sono stata autrice e attrice in spettacoli, performance e installazioni immersive.

Sei ancora curioso?

Contattami qui